Le agevolazioni di “Resto al Sud” per i giovani imprenditori
Il Sole 24 Ore
Il Governo ha dedicato una specifica misura ai giovani meridionali, denominata “Resto al Sud”, per offrire agli under 35 con buone idee imprenditoriali gli strumenti per implementarle. È previsto un finanziamento massimo di 50mila euro per ciascun richiedente, se non dispone di mezzi propri per avviare una sua attività. Il finanziamento è costituito da un 35% a fondo perduto e il resto erogato dalle banche a tasso zero, con il beneficio della garanzia pubblica del Fondo di garanzia per le Pmi. L’agevolazione è stata estesa alle iniziative nel settore del turismo, che si aggiunge ad artigianato, industria e pesca e servizi (restano escluse professioni e commercio a eccezione dei beni prodotti nell’attività di impresa). I beneficiari non devono risultare già «titolari di attività di impresa in esercizio» e, fino al rimborso del finanziamento, non devono risultare titolari «di un contratto di lavoro a tempo indeterminato presso un altro soggetto». Sono previste, inoltre, azioni di accompagnamento da parte di enti pubblici, Università e associazioni del terzo settore. La norma punta anche a far rientrare meridionali residenti all’estero: possono accedere ai benefici se entro 120 giorni dall’accoglimento della domanda riportano la residenza in una regione tra Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia. La dotazione complessiva di “Resto al Sud” è di 1,25 miliardi di euro in nove anni.
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